Dopo una convivenza non semplice alla Roma, le strade dei due ex compagni si incrociano nuovamente nella supersfida di Torino: un faccia a faccia tra due dei migliori numeri 1 in circolazione
Il regalo di Natale della Serie A, Juventus-Roma, è alle porte. Sfida chiave in ottica scudetto, questi 90 minuti racchiudono una serie innumerevole di rivalità e confronti: tra i tanti intrecci, però, ce n’è uno che lega con un filo invisibile le due aree di rigore. Wojciech Szczęsny e Alisson Ramses Becker si ritroveranno infatti da avversari dopo un anno di allenamenti fianco a fianco a Trigoria. Dopo l’addio del polacco ai giallorossi, Alisson, che nella scorsa stagione era stato l’uomo di Coppa (Italia ed Europa League, senza nemmeno un minuto in campionato), si è preso la maglia da titolare convincendo Di Francesco e superando la concorrenza di Skorupski (uno dei migliori estremi difensori dell’ultimo campionato, con l’Empoli). Salvo improbabili colpi alla Brignoli, sarà una sfida a distanza, ma primo vero faccia a faccia tra due protagonisti presenti e futuri del calcio europeo. Una grande occasione per segnare il primo punto su una rivalità sportiva mai tenuta troppo segreta.
EX COINQUILINI — Nella Serie A 2016/2017 Wojciech Szczęsny è stato il portiere che ha tenuto più volte la rete inviolata: addirittura in 14 circostanze, meglio di chiunque altro (Buffon, Reina e Donnarumma si sono fermati a 12). Prestazioni e numeri da fuoriclasse (nella top 3 per percentuale tiri subiti/gol incassati) che hanno ammaliato la Juve, fino a convincerla a puntare su di lui sin da quest’anno per la consegna del testimone da parte di Gianluigi Buffon. Dati inerenti allo scorso campionato di Alisson, invece, non ce ne sono: l’alternanza fra coppe e campionato tra i due aveva infatti limitato il terreno del brasiliano: “Spalletti non aveva mai specificato questa modalità di utilizzo – aveva poi evidenziato il 25enne -: ma nei fatti è successo questo e io ho continuato a lavorare al massimo. Fare il secondo a Szczęsny non è stato semplice…”. Il polacco in un’intervista si era lasciato sfuggire una frase non carina: “Mi avete mai visto giocare in Europa League o in Coppa Italia? Non ho dubbi su chi sia il titolare alla Roma”. La costanza di Alisson è però stata premiata sia dal c.t. del Brasile Tite, che lo ha eletto a punto fermo della Seleçao, che da Monchi, che lo ha voluto fortemente come uomo chiave di Di Francesco. Il risultato? La Roma ha ad oggi la miglior difesa del campionato anche grazie alle sue parate. Decisivo anche in Champions (basta rivedere gli highlights contro l’Atletico Madrid), una gran fetta di stagione è passata per i guanti di Alisson: nel confronto con l’anno passato, la Roma alla 18esima giornata aveva già incassato 18 reti, oggi invece i giallorossi fanno registrare la miglior difesa del campionato con soli 10 gol subiti (anche se con una partita in meno).
IN NUMERI — Szczęsny in campionato ha disputato 7 gare, per un totale di 630 minuti, e un dato in particolare aiuta a comprendere quanto in questo tipo di confronti fra numeri uno sia importante il contesto in cui i portieri sono calati: parliamo delle parate effettuate. Soltanto 7 per il polacco, per una perfetta media di un intervento riuscito a partita; 42 quelli del collega, quasi 3 a match. Una differenza netta che evidenzia la solidità difensiva bianconera, abilissima a non concedere quasi nulla ai propri avversari. D’altro canto è anche per questi motivi che il brasiliano della Roma ha avuto più possibilità di mettere in mostra il proprio valore. Altre differenze: sulle prese alte il bianconero vanta a oggi una media positiva del 100% (su 8 interventi), contro il 60% di Alisson che, però, alla voce clean sheets ha un bel 9 su 16 partite (si arriva a 12 includendo la Champions): statistica che aumenta la sua importanza se relazionata ai 5 match vinti 1-0 dai ragazzi di Di Francesco. Ma non è il solo “tema” su cui Alisson batte il collega: gli unici 10 gol subiti dalla Roma sono arrivati infatti da tiri effettuati all’interno dell’area di rigore mentre Szczęsny, dei 5 palloni raccolti in fondo al sacco, ne ha contati due partiti da fuori area (la punizione di Ciciretti col Benevento, dove qualche responsabilità sul piazzamento della barriera è evidente, e il secondo gol contro la Sampdoria, con la botta di Torreira all’angolino). Alisson, abilissimo a tenere la posizione, contro Szczęsny, che fa della sua esplosività un punto di forza. Una sfida nella sfida, tra ex compagni, che è già cominciata.